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Stima dei danni provocati dal cervo (Cervus elaphus) alla vegetazione nel Parco di Paneveggio-Pale di San Martino

Titolo della tesi


Stima dei danni provocati dal cervo (Cervus elaphus) alla vegetazione nel Parco di Paneveggio-Pale di San Martino

 

Candidato


Biagi Luca

 

Relatore


Lupi Paola

 

Correlatore


Molinari Luigi

 

Anno accademico


2014 - 2015

 

Riassunto


L’obiettivo del seguente studio è stato quello di approfondire le conoscenze sui danni causati soprattutto dal Cervo (Cervus elaphus) alla vegetazione nel Parco di Paneveggio- Pale di San Martino.

L’area dove è stato svolto lo studio è il Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino,che si trova nel Trentino orientale, al confine con la provincia di Belluno.  La posizione geografica del Parco, a cavallo fra la zona prealpina e quella alpina, unita alla presenza di un ampio intervallo altimetrico, permettono una grande varietà di habitat idonei per la presenza di una fauna e di una flora ricca e varia.

La specie oggetto di studio (Cervus elaphus) ha subito, negli ultimi anni, un incremento significativo all’interno del Parco per la mancanza di predatori. Questo aumento ha determinato una crescita dei danni nel settore vegetale, soprattutto a carico del Sorbo degli uccellatori, dell’abete bianco, dell’abete rosso, del pino cembro, del larice e del salice.

Dall’esamedei risultati ottenuti è emerso che:

  • Il danneggiamento della rinnovazione forestale causato dagli ungulati selvatici, in particolar modo dal cervo, è stato osservato sul 25.6% delle piante censite;
  •  il danno di tipo alimentare(brucamento semplice e ripetuto) è stato quello più frequente. Quello ripetuto ha interessato il 13.2% delle piante osservate mentre quello semplice l’8.4%. I danni da scortecciamento e sfregamento sono apparsi meno frequenti rispettivamente l’1.1% e 2.9% della rinnovazione;
  • l’abete rosso, specie più frequente in termini numerici, è stata interessata dal danneggiamento per il 18.0% dei casi. Tutte le latifoglie, diverse dal sorbo degli uccellatori, presentavano segni di danneggiamento con percentuali variabili tra le specie;
  • i maggiori danni sono stati rilevati sulle piante con un’altezza inferiore a 150cm;
  • le classi dimensionali minori( A e B) sono state interessate quasi esclusivamente dal danno da brucamento, le altre tipologie di danno aumentavano col crescere delle dimensioni della rinnovazione;
  • la maggior parte delle piante danneggiate presentavano danni  ascrivibili alla categoria ”condizioni discrete” e “condizioni problematiche”.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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