Analisi della selezione del cibo nello scoiattolo comune europeo (Sciurus vulgaris): valutazione sperimentale dell’influenza del limonene
Ferrucci Giulia
Bozzi Riccardo
Wauters Lucas Armand
2015 - 2016
Lo scoiattolo comune europeo (Sciurus vulgaris), al momento attuale, sta subendo una forte diminuzione numerica in quelle aree di sintopia con la specie alloctona invasiva proveniente dal Nord America: lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinenesis).
In Gran Bretagna la forte competizione interspecifica (basata su caratteristiche eco-etologiche e patologiche) ha portato all’estinzione locale dello scoiattolo autoctono.
In Italia, laddove la specie americana è presente con popolazioni stabili, la distribuzione e la consistenza dello scoiattolo comune sono in regresso.
Questa minaccia è concreta nei boschi di latifoglie, habitat preferito dallo scoiattolo grigio, mentre si ipotizza che i boschi di conifere possano essere degli “habitat rifugio” per lo scoiattolo comune, in virtù del suo miglior adattamento all’uso degli strobili come risorsa trofica. Lo scoiattolo comune, infatti, sfrutta in maniera limitata i semi di abete bianco (Abies alba) nei 3 mesi in cui questi sono disponibili, nonostante questi abbiamo maggiori contenuti energetici e nutrizionali rispetto all’abete rosso (Picea abies), che è la risorsa trofica più consumata.
Per avvalorare questa ipotesi e approfondire l’ecologia dello scoiattolo comune nei boschi di conifera alpini, nel 1999 è nato il progetto ASPER (Alpine Squirrel Population Ecology Research), promosso e gestito dall’Università dell’Insubria e di Torino.
Scopo di questa di questa tesi è valutare se il limonene, composto organico presente all’interno dei semi di abete bianco, possa determinare il ridotto consumo dei semi di questa conifera da parte di Sciurus vulgaris, esercitando, quindi, un effetto deterrente.
Durante la sperimentazione, avvenuta a Vanzago (Mi) presso il Bosco del WWF di Vanzago, sono state utilizzate sei postazioni dotate di fototrappola seguendo il modello del “cafeteria experiment system”: ogni stazione era dotata di una mangiatoia con due piattini fissati ad una certa distanza tra loro per permettere il movimento dell’animale.
In uno dei due piattini sono state posizionate nocciole (alimento altamente selezionato dalla specie di studio) trattate con 600 µl di limonene e nell’altro, in egual quantità, nocciole di controllo usate come test.
La fase di preparazione delle nocciole trattate consisteva nella messa a contatto del composto [(R)-(+)Limonene] con 10 g di nocciole, sgusciate e divise a metà, in contenitori isolati dall’ambiente esterno per 24 h.
Dopo 24 h le nocciole sono state posizionate nei rispettivi piattini e, per ogni mangiatoia, è stata collocata una fototrappola Scout Guard 550V così da poter monitorare i comportamenti degli individui in modo non invasivo.
L’analisi dei dati è stato effettuato con l’ausilio del software open source CowLog 3.0 creando uno specifico etogramma.
Per l’analisi statistica, invece, è stato utilizzato il software R.
Dai risultati statistici possiamo dire che gli scoiattoli comuni manipolano e mangiano più nocciole trattate, indipendentemente dal quantitativo presente nei piattini.
Questi risultati non confermano, quindi, l’ipotesi iniziale dell’effetto deterrente del limonene per Sciurus vulgaris.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
31.08.2023