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Chirotteri - Analisi dei metodi di gestione e recupero adottati nel CRUMA di Livorno

Titolo della Tesi


Chirotteri - Analisi dei metodi di gestione e recupero adottati nel CRUMA di Livorno

 

Candidato


Lepera Gaia

 

Relatore


Martini Andrea

 

Correlatore


Ceccherelli Renato

 

Anno accademico


2015 - 2016

 

Riassunto


Lo scopo della tesi è stato analizzare i metodi di gestione finalizzati al recupero dei pipistrelli nel CRUMA di Livorno.

L’attività recupero dei pipistrelli, ad oggi, risulta di fondamentale importanza in quanto, oltre ad essere animali protetti a livello comunitario, nazionale e locale, essi ricoprono ruoli ecologici estremamente utili per tutte le attività umane, attività che però nel contempo, mettono a rischio la loro sopravvivenza.

Infatti l’uso di pesticidi e sostanze chimiche in agricoltura, la distruzione degli habitat naturali, l’antropizzazione, l’intolleranza e la disinformazione hanno fatto finire questi animali nella lista rossa delle specie più vulnerabili. I pipistrelli antropofili, vivendo sempre più a contatto con l’uomo, hanno maggiori probabilità di incorrere in incidenti e di morire a causa dell’uomo e delle sue attività. Per questo motivo intervenire recuperando gli esemplari trovati feriti o in difficoltà un dovere di ogni cittadino.

Il CRUMA, centro di recupero LIPU attivo dal 1987, vanta una grande esperienza nel recupero degli animali selvatici, pipistrelli inclusi. Ogni anno al centro arrivano centinaia di pipistrelli, appartenenti soprattutto a 3 specie: pipistrello di Savi, pipistrello albolimbato e molosso di cestoni.

Tra queste la specie ricoverata più di frequente l’albolimbato, pipistrello strettamente antropofilo che sta perdendo i legami con i rifugi naturali e per questo motivo vive, durante tutto l’anno, nelle aree urbane. Il recupero dell’animale ha inizio già prima che questo arrivi fisicamente al Centro, infatti le pratiche di primo soccorso messe in atto nelle prime 48 h dal ritrovamento sono essenziali per garantire o compromettere la sua sopravvivenza.

Nel CRUMA la gestione dei pipistrelli prevede per l’allattamento dei neonati l’uso del metodo del ciuccio di Alessandra Tomassini (nota esperta di pipistrelli), che attualmente è l’unico a dare i migliori risultati, per lo svezzamento, periodo più critico, l’introduzione graduale nell’alimentazione del pipistrello delle camole della farina, così da favorire il passaggio da un’alimentazione liquida a solida nel modo meno stressante possibile.

Alimentazione, igiene, riabilitazione al volo sono tra gli aspetti principali che determinano la buona riuscita del recupero. Purtroppo il CRUMA attualmente non può provvedere alla riabilitazione di gruppi di pipistrelli, in quanto non dispone degli spazi e delle voliere adeguate, questa operazione viene difatti affidata ad altre realtà della zona.

Nonostante questo il CRUMA riesce ogni anno a recuperare e rilasciare un gran numero di pipistrelli, soprattutto cuccioli e giovani dell’anno caduti dal nido e/o che non hanno ricevuto cure parentali. Dall’analisi dei dati si potuto valutare l’efficienza delle pratiche gestionali utilizzate nel CRUMA, ma per avere ulteriore conferma sarebbe opportuno monitorare l’attività di recupero anche nelle fasi riabilitative e di liberazione, seguendo quindi il lavoro sinergico tra le strutture.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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