Il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) nel Parco Nazionale della Majella: distribuzione e stima della densità di popolazione attraverso il camera trapping
Hasani Blerina
Martini Andrea
Antonucci Antonio
2015 - 2016
Il presente lavoro di tesi racchiude due studi, svoltisi nel Parco Nazionale della Majella, che si sono avvalsi dell’utilizzo del camera trapping, una tecnica non-invasiva, per monitorare una specie elusiva e notturna, come il Felis silvestris silvestris. I reperti oggettivi ottenuti dalle fototrappole, sono stati sottoposti a un esame visivo del mantello, sia per determinare lo status tassonomico del felide, utilizzando le Chiavi di riconoscimento, proposte da Ragni B. e Possenti M. (1996), sia per effettuare il riconoscimento individuale, grazie al pattern del mantello che si diversifica da individuo a individuo. Per agevolare le analisi di questi dati, in ciascuna stazione di campionamento, sono state adoperate due fototrappole a flash bianco (Cuddeback C123 e Cuddeback Attack Flash), che hanno permesso di ottenere foto di entrambi i fianchi del felide. Il primo studio è stato condotto in tutto il territorio del Parco Nazionale della Majella, comprese alcune aree fuori dai confini dello stesso, per una superficie complessiva di circa 85.000 ettari. I dati raccolti, dal 2000 al 2016, dall’attività del fototrappolaggio uniti al rinvenimento di animali investiti, alle analisi genetiche di campioni biologici e agli avvistamenti da personale qualificato, hanno permesso di ottenere informazioni riguardanti: - Presenza o assenza del gatto selvatico europeo; - Distribuzione del gatto selvatico europeo in diversi settori del PNM; - Scelta dell’habitat; - Distribuzione fascia altitudinale; - Individuazione fenomeni di ibridazione con il gatto domestico. La carta di distribuzione ottenuta dall’analisi di tali dati, ha mostrato come il gatto selvatico europeo, abbia trovato in molti settori del Parco, aree ecologicamente idonee per le sue attività. Il felide è risultato presente in una fascia altitudinale compresa tra i 100-200m fino ai 2200m, occupando le principali formazioni forestali, come le faggete, anche miste a Cerro e ad Abete bianco, i boschi misti termofili, pinete a Pino nero, formazioni a Pino d’Aleppo e Leccio, boschi di Roverella ma anche nelle estese formazioni arbustivo/arboree a Pino Mugo. Il secondo studio si è incentrato sulla sperimentazione della tecnica del camera trapping, in un’area di 10,306 km² sul Monte Morrone, con la finalità di generare una stima della densità di popolazione, risultata essere pari a 0,97 individui per km². La valutazione di questo parametro è uno degli obiettivi principali per la gestione della fauna, specialmente per quelle specie che sono difficili da osservare direttamente, a causa del loro comportamento e delle condizioni ecologiche del loro habitat. Il monitoraggio sistematico sul felide, attraverso il foto-video trappolaggio, può essere considerato un punto di partenza per la sua conservazione. Questa tecnica affiancata ad un monitoraggio genetico potrà definire al meglio lo status conservazionistico della specie.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
31.08.2023