Studio sull’attività di foraggiamento dei cervidi nei Distretti Faunistici Val di Non Sinistra e Val di Sole
Leonardi Stefano
Conti Leonardo
Bazzanella Giacomo / Brugnoli Alessandro
2016 - 2017
La presente tesi tratta l’alimentazione di soccorso degli ungulati selvatici nel territorio Trentino, in particolare nei Distretti Faunistici Val di Non Sinistra e Val di Sole.
In questi territori, la pratica del foraggiamento artificiale, si è diffusa da alcuni decenni per limitare la mortalità invernale delle specie capriolo e cervo, conseguente alle forti precipitazioni nevose che si riscontrano.
Lo studio è stato svolto attraverso un monitoraggio dei siti, sia con l’utilizzo di fototrappole, sia con l’osservazione diretta di volontari e guardiacaccia dell’Associazione Cacciatori Trentini.
La grande quantità di dati raccolti ha permesso di analizzare numerosi aspetti per avere un quadro più completo su questo tipo di attività. Sono state fatte delle valutazioni in merito alle strutture utilizzate e alla loro localizzazione e distribuzione sul territorio.
L’attenzione si è concentrata principalmente sul censimento delle specie frequentatrici, sulla frequenza d’uso e sull’orario di utilizzo dei punti di foraggiamento.
Una parte consistente del lavoro è stata dedicata alle interazioni intraspecifiche e interspecifiche di cervo e capriolo, unici utilizzatori dell’alimento di soccorso.
È stata fatta una riflessione riguardo alla presenza di cani incustoditi nei pressi delle mangiatoie e alla compatibilità tra il foraggiamento artificiale e la presenza dell’orso.
Infine è stata valutata la richiesta da parte della Riserva di caccia di Rabbi sul posizionamento di tre nuovi punti di foraggiamento a supporto della popolazione di capriolo presente in quell’area.
Nel complesso, l’attività di foraggiamento svolta nei due Distretti Faunistici presi in considerazione può essere considerata positiva. Tale intervento ha lo scopo di migliorare le condizioni, in particolare favorire l’incremento dei depositi di grasso, per preparare gli animali a superare la stagione invernale, evitando però di concentrarli in maniera eccessiva, così che si possano evitare danni al sottobosco e la diffusione di malattie.
Tra gli scopi non è sicuramente presente il raggiungimento di densità sovra potenziali e questo è facilmente desumibile dal fatto che l’intervento di foraggiamento è consentito soltanto per il periodo invernale, dal 15 novembre al 30 aprile, inoltre la densità delle mangiatorie distribuite sul territorio è estremamente bassa.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
31.08.2023