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Impostazione della strategia di monitoraggio del cinghiale (Sus scrofa) nella Riserva Naturale di Crava Morozzo (Cuneo)


Titolo della tesi

 


 

Impostazione della strategia di monitoraggio del cinghiale (Sus scrofa) nella Riserva Naturale di Crava Morozzo (Cuneo).

 

 

 

Candidato

 


 

Stazio Pietro

 

 

 

Relatore

 


 

Ponzetta Maria Paola

 

 

 

Correlatore

 


 

Sigaudo Davide

 

 

 

Anno accademico

 


 

2017 - 2018

 

 

 

Riassunto

 


 

Negli ultimi decenni, si è registrata una continua crescita della popolazione di cinghiale (Sus scrofa) ed un’espansione del suo areale sul territorio nazionale. Questa crescita ha portato un aumento della conflittualità tra esigenze legate alla conservazione di specie animali vegetali ed habitat, all’attività venatoria ed alle attività economiche. Per risolvere tali conflitti la Regione Piemonte ha disposto strumenti normativi finalizzati ad una gestione delle popolazioni di cinghiale diversificata in base al livello di vulnerabilità delle aree interessate. E’ previsto che nelle Aree Protette, aree in cui la presenza del cinghiale è ritenuta turbativa dell’equilibrio biocenotico o delle attività antropiche, gli interventi siano finalizzati a deprimerne fortemente la dinamica demografica. L’approvazione e l’implementazione dei piani di gestione conseguenti tali disposizioni è obbligatoriamente subordinata ad un’adeguata attività di monitoraggio.
Per tale ragione si è impostato il monitoraggio nella Riserva Naturale dell’Oasi di Crava-Morozzo (Cuneo) mediante l’utilizzo di fototrappole per valutare la possibilità di raccogliere dati utili relativi alla presenza o assenza della specie cinghiale (Sus scrofa), sulla sua frequenza di utilizzo dell’area e sui suoi ritmi di attività.
La ricerca dei parametri di popolazione (es. densità) non è rilevante se effettuata in superfici ridotte come l’area di studio (<500 ha), che non permettono di sostenere interamente una popolazione di cinghiali.
Il monitoraggio è effettuato dal 19/02/2018 al 03/08/2018 mediante l’uso di fototrappole posizionate nei siti con evidenti segni di presenza indiretti che ne sottolineano l’elevato utilizzo da parte della specie target così da poterla contattare il maggior numero di volte possibile.
I risultati mostrano che il cinghiale è la specie maggiormente osservata con il 43% sul totale della fauna. L’Oasi è stata utilizzata dalla specie target per il 94% dei giorni monitorati.
Sono state osservate diverse femmine con i piccoli per la maggior parte del periodo di studio e si sono contati un minimo di 4 parti differenti da febbraio a giugno.
Si conferma l’attività principalmente notturna e crepuscolare del cinghiale; per questo motivo la suddivisione in classi è stata possibile solamente distinguendo gli striati dal resto degli individui, pertanto si sono presi in considerazione il gruppo dei “non striati” e quello degli “striati”. Anche per quanto riguarda il sesso raramente è stato possibile distinguerlo.
Si nota la differenza tra l’analisi dei singoli video considerati come singoli dati (1 video=1 evento) e quella del raggruppamento dei video raffiguranti lo stesso individuo (o gruppo di individui) che si trattiene davanti alla fototrappola ( es. 9 video=1 avvistamento).
Si raccomanda ulteriore ricerca per valutare la relazione tra il numero di avvistamenti e il numero di individui su scala giornaliera e mensile allo scopo di semplificare le attività di monitoraggio riducendone lo sforzo di campionamento.

 



 

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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