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Ibridazione antropogenica lupo-cane e campionamento non invasivo nell’ambito del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano

Titolo della tesi

 


 

Ibridazione antropogenica lupo-cane e campionamento non invasivo nell’ambito del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

 

 

 

Candidato

 


 

Russo Alessandro

 

 

 

Relatore

 


 

Bozzi Riccardo

 

 

 

Correlatore

 


 

Reggioni Willy

 

 

 

Anno accademico

 


 

2018 - 2019

 

 

 

Riassunto

 


 

Il lupo (Canis lupus), è un Mammifero della famiglia dei Canidi diffuso in gran parte dell’emisfero settentrionale, a Nord del 20° grado di latitudine. In Italia è rappresentato dalla sottospecie “Canis lupus italicus”, la quale, in seguito all’adozione di misure protezionistiche a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, ha conosciuto una forte espansione sul territorio nazionale dopo aver rischiato l’estinzione.
Attualmente, la minaccia più grave per il lupo appenninico si figura nell’ibridazione antropogenica, ovvero nell’incrocio tra il cane domestico e il lupo. Questo avviene infatti quando il cane è lasciato libero di venire a contatto con il suo corrispettivo selvatico, trattandosi quindi di un fenomeno dovuto a cause antropiche. L’ibridazione antropogenica può portare, nei casi più gravi, all’estinzione genomica, ovvero alla perdita delle varianti alleliche accumulate nel corso dell’evoluzione.
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano è impegnato nel Progetto Life + “M.i.r.CO. Lupo”, Minimizzare l’Impatto del Randagismo Canino per la Conservazione del lupo in Italia, insieme al Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti delle Alga. La finalità del progetto è la neutralizzazione del potenziale riproduttivo degli ibridi lupo-cane, tramite cattura, capitazione, sterilizzazione e rilascio dell’animale in natura.
Il processo richiede una complessa attività di monitoraggio, che prevede, insieme ad altre misure come il fototrappolaggio, il campionamento genetico non invasivo, che si realizza tramite la ricerca e raccolta di tracce biologiche, in particolare di escrementi.
I campioni raccolti vengono analizzati dall’ISPRA, il quale, quando le condizioni del campione lo permettono, riesce ad attribuire l’identità genetica del relativo individuo.
L’Ente Parco ha messo a disposizione una serie di campionamenti effettuati nel periodo che intercorre tra Aprile 2016 e Giugno 2018, sui quali ho provveduto a produrre una serie di considerazioni di natura spazio-temporale sugli individui che hanno prodotto tali campioni, relativamente all’ incidenza degli ibridi sul branco, soffermandomi sugli animali individui che sono stati campionati più volte e sulla loro persistenza sul territorio, insieme a valutazioni sui luoghi e sui periodi in cui vengono maggiormente rinvenuti i campioni.

 



 

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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