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Studio dei microhabitat per la definizione della biodiversità nella Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa

Titolo della tesi

Studio dei microhabitat per la definizione della biodiversità nella Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa.

 

Candidato


Bacchereti Francesco

 

Relatrice


Cocozza Claudia

 

Correlatore


Parisi Francesco

 

Anno accademico


2019 - 2020

 

Riassunto


La conservazione della biodiversità ha il fine di garantire agli ecosistemi continuità nello spazio e nel tempo, questa condizione non può prescindere dagli studi sulla biodiversità, che però nelle loro forme tradizionali, in cui si tenta di classificare in dettaglio biocenosi e fitocenosi di un ambiente, richiedono risorse economiche e tempi importanti. Un metodo recentemente sviluppato per lo studio della biodiversità prevede il censimento dei microhabitat degli alberi, delle strutture che si sviluppano al di sopra del livello del suolo per cause abiotiche o biotiche che, creando delle condizioni microstazionali particolari, svolgono un ruolo fondamentale per il rifugio, la nutrizione o la riproduzione di uno o più organismi o popolazioni di organismi legati per l’intero ciclo vitale o solamente per una fase. I microhabitat degli alberi alimentano una rete ecologica, in cui gli organismi, legati a vicenda da interazioni ecologiche, ricoprono posizioni diverse nella catena trofica.

Inoltre, i microhabitat essendo strutture che hanno un’evoluzione morfologica nel tempo ospitano organismi diversi nelle varie fasi del loro sviluppo. I microhabitat sono legati alla presenza di legno, alcuni si trovano su alberi vivi, ma la maggior parte è legato alla presenza di alberi senescenti, deperenti o morti. La necromassa, su cui si formano la maggior parte dei microhabitat, è un elemento chiave per le comunità di organismi saproxilici, composte maggiormente da coleotteri. Molti degli organismi saproxilici, svolgono un ruolo considerevole nella decomposizione della sostanza organica che, arricchendo i suoli di humus, favoriscono i processi di rinnovazione e le successioni secondarie in seguito ai disturbi. I microhabitat per caratteristiche ecologiche sono indicatori di biodiversità riconosciuti a livello internazionale e di interesse crescente visto che costituiscono un’alterativa valida ai tradizionali metodi di studio della biodiversità. Il presente studio si è svolto nella Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa, che si estende per circa 1300 ettari sul massiccio del Pratomagno (Toscana). La riserva è caratterizzata per gran parte da una foresta in via di rinaturalizzazione in seguito a secoli di storia di gestione delle abetine per fini produttivi. L’obiettivo dello studio è quello di utilizzare i dati raccolti durante il censimento diretto dei microhabitat presenti su alberi vivi, morti in piedi e necromassa all’interno della Riserva Naturale Statale di Vallombrosa, per costituire una banca dati che fornisca degli elementi utili per la stima della biodiversità. Il censimento è stato svolto nella Riserva di Vallombrosa in 20 plots aventi un’area di 531 metri quadri ciascuno e caratterizzati principalmente da una vegetazione con prevalenza di faggio in consociazione con l’abete bianco. I plots sono stati distribuiti per metà in versanti esposti a nord e per metà in versanti esposti a sud. In totale sono stati sottoposti al censimento 1,06 ettari di riserva. Per il censimento è stato utilizzato come riferimento sia il protocollo sviluppato da Larrieu et al. (2018) che il modello sviluppato dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Tedesco noto come “Catalogo dei microhabitat”. Dai risultati è emerso che la distribuzione nello spazio dei microhabitat è influenzata da diversi aspetti che riguardano la morfologia del territorio, le diverse condizioni climatiche microstazionali e dalle relazioni ecologiche tra i diversi organismi. Approfondire gli aspetti che determinano la formazione e la trasformazione dei microhabitat è importante per comprendere gli effetti che gli interventi gestionali o i fenomeni di disturbo potrebbero causare su quantità e qualità dei microhabitat con conseguenze dirette sulla fauna associata. La comprensione di questi fenomeni sarà utile ad indirizzare pratiche di gestione volte alla conservazione della biodiversità forestale.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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