Titolo della tesi
Gestione del conflitto lupo-zootecnia: strumenti e azioni volte a mitigare il conflitto
Candidato
Naldini Matteo
Relatore
Ponzetta Maria
Anno accademico
2019 - 2020
Negli ultimi 30 anni, a seguito dell’espansione dell’areale e dell’aumento demografico del lupo su scala nazionale, si è avvertita la necessità di implementare le ricerche in merito attraverso specifici interventi di gestione e conservazione. Tali azioni di conservazione, in quasi ogni caso, hanno previsto come elemento determinante la mitigazione dei conflitti tra carnivori e zootecnia con la diffusione di recinzioni, cani da guardiania ed altri sistemi di prevenzione dei danni. Purtroppo, in molti casi è mancata una valutazione accurata della efficacia dei diversi metodi di prevenzione nei tempi medio – lunghi, anche a causa della durata limitata dei Progetti (soprattutto per i Life).
Oggi né la protezione legale (teorica) né i programmi per una corretta conservazione della specie su larga scala, sembrano essere in grado di mitigare il conflitto o di garantire situazioni stabili di coesistenza tra uomo e lupo.
Dopo aver illustrato gli aspetti della biologia del lupo rilevanti ai fini gestionali e i progetti finanziati dall’Unione Europea per la conservazione della specie, nella presente tesi vengono illustrate e messe in evidenza le caratteristiche dei principali sistemi di difesa, soprattutto per quanto riguarda le recinzioni elettrificate, con soluzioni validate e specifiche per le diverse tipologie aziendali e territoriali; inoltre vengono presentati modelli di recinzione sperimentati sul campo per la difesa delle attività zootecniche dalla predazione del lupo.
In merito alla mitigazione dei conflitti fra grandi carnivori e zootecnia, restano perciò di attualità la necessità di puntuale e continuativa assistenza tecnica agli allevatori che adottano le strumentazioni di prevenzione, l’importanza di un uso integrato di diversi sistemi di difesa nelle condizioni di allevamento locali e del monitoraggio per valutarne l’efficacia nel lungo periodo, e l’adozione di politiche economiche e sociali atte a ridurre i danni economici e l’animosità conseguenti il verificarsi dei danni da predazione alle categorie coinvolte.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
31.08.2023